Ascoltare le esperienze e le opinioni dei giovani sulla loro vita online è fondamentale per chiunque si impegni con bambini e giovani. Pertanto, Internet Matters è stata lieta di collaborare con Youthworks e l'Università di
Kingston al Cybersurvey del 2019, a cui hanno partecipato quasi 15,000 scolari.
Il sondaggio è online e anonimo e viene completato durante l'orario scolastico. Le opinioni espresse, le opinioni condivise, gli esempi forniti sono reali, non verniciati e talvolta grezzi. Dobbiamo a questi bambini ascoltare ciò che hanno da dire e affrontare le loro preoccupazioni con loro e insieme rendere Internet un luogo più sicuro e più felice in cui essere.
In questo rapporto emergono alcuni temi che dovrebbero far riflettere genitori, educatori e professionisti che lavorano con i bambini. In primo luogo, che per molti bambini e giovani Internet è una forza positiva nella loro vita. È come gestiscono le amicizie, come comunicano e come imparano.
Questo sondaggio era sul campo prima che COVID arrivasse nel Regno Unito e quindi, sebbene il rapporto non possa parlare delle modifiche apportate dal blocco, dimostra l'importanza della connettività per i bambini. Il rapporto ci mostra cosa fanno i bambini online ea che età, il che può essere utilizzato per informarci quando parliamo ai nostri figli e ai nostri studenti della loro vita digitale. Dobbiamo parlare con loro prima di quanto pensiamo dovremmo.
Come sempre, ci sono diverse aree che dovrebbero interessarci: principalmente le sfide dei contenuti dannosi, sia per i ragazzi che vogliono "ingrossarsi" e per le ragazze che vogliono corpi perfetti per l'immagine, o peggio ancora per corpi anoressici o danneggiati. Questo rapporto mette anche in luce il contenuto razzista e omofobico che troppi dei nostri figli vedono o sperimentano. La normalizzazione del linguaggio aggressivo e l'impatto della nostra società sempre più visiva si combinano per rendere online un luogo stimolante in cui essere.
Non tutti i bambini devono affrontare queste sfide e questi rischi allo stesso modo. Questo rapporto riafferma la nostra convinzione che i bambini che sperimentano vulnerabilità offline vedono, sperimentano, incontrano e sono influenzati dalla peggiore vita online. È necessario molto più lavoro in questo settore, compreso continuare ad ascoltare i bambini vulnerabili, equipaggiare coloro che li sostengono con gli strumenti, le risorse e la fiducia per impegnarsi in modo significativo nella loro vita digitale. Lo dobbiamo a quei bambini, per farlo bene.
Ci auguriamo che trovi questo rapporto utile e approfondito. I nostri ringraziamenti ad Adrienne Katz di Youthworks e Aiman El Asam della Kingston University per aver creato un rapporto così interessante e stimolante.